Quante volte vi è capitato di acquistare una confezione di mozzarella da 250 grammi e scoprire, una volta aperta, che il formaggio vero e proprio pesava molto meno? Questa discrepanza è una conseguenza di una pratica commerciale consentita dalla normativa europea, che permette di dichiarare il peso netto includendo il liquido di governo nella mozzarella confezionata. Una situazione che ogni consumatore attento dovrebbe conoscere per fare acquisti più consapevoli.
Il segreto del peso che non torna mai
La mozzarella confezionata viene conservata immersa in un liquido chiamato liquido di governo, composto tipicamente da acqua, sale e talvolta siero di latte. Questo liquido ha la funzione essenziale di mantenere la freschezza e le caratteristiche organolettiche del formaggio durante tutto il periodo di conservazione.
Il peso netto indicato sull’etichetta si riferisce al peso totale del contenuto della confezione, quindi formaggio più liquido. In molte confezioni da 250 grammi di mozzarella, il contenuto effettivo di formaggio può essere notevolmente inferiore: generalmente si tratta di circa 180-210 grammi di mozzarella, mentre il resto è liquido di governo.
Questa differenza non è casuale ma rappresenta una pratica diffusa nel settore caseario. Il liquido di governo può rappresentare il 15-25% del peso totale, una percentuale che varia sensibilmente in base al tipo di prodotto e alle scelte commerciali del produttore.
Normativa europea: cosa dice davvero la legge
Il Regolamento UE 1169/2011 stabilisce che il peso netto deve corrispondere al prodotto consumabile, escludendo gli elementi della confezione. Per i prodotti confezionati in liquido come olive, capperi e cetriolini, la normativa impone di indicare anche il peso sgocciolato. Per quanto riguarda la mozzarella, però, la legge italiana consente di indicare solo il peso netto totale, liquido incluso, senza obbligo di indicare il peso sgocciolato.
Questa situazione genera una disparità rispetto ad altri prodotti conservati in salamoia, creando di fatto una zona grigia normativa che non tutela completamente il consumatore nella valutazione del reale contenuto acquistato. La mancanza di uniformità nelle regole crea confusione e rende difficile confrontare i prodotti in modo equo.
Le percentuali che dovreste conoscere
Le percentuali di liquido variano sensibilmente a seconda del tipo di mozzarella e del produttore. Analizzando diverse tipologie disponibili sul mercato, emerge un quadro piuttosto articolato che merita attenzione:
- Mozzarelle in busta: il liquido rappresenta solitamente il 15-25% del peso totale
- Mozzarelline e bocconcini: la percentuale sale al 20-30%
- Mozzarelle di bufala: generalmente contengono meno liquido, tra 8-15%
- Mozzarelle industriali: possono raggiungere percentuali del 25-35%
Come riconoscere le confezioni più trasparenti
Non tutti i produttori adottano la stessa politica commerciale. Alcuni, più attenti alla trasparenza, riportano volontariamente il peso sgocciolato accanto al peso netto, fornendo un’informazione più completa e permettendo al consumatore di valutare meglio la reale quantità di formaggio acquistata.

Durante la spesa, cercate sull’etichetta diciture come “peso sgocciolato” oppure “peso del formaggio sgocciolato”. Questa indicazione volontaria è considerata dalle associazioni dei consumatori un segno di buona pratica commerciale e spesso questi prodotti offrono un rapporto qualità-prezzo più vantaggioso rispetto alla concorrenza meno trasparente.
Il test casalingo che svela la verità
Un metodo efficace per verificare la reale quantità di mozzarella nelle vostre confezioni consiste nel pesare il formaggio dopo averlo sgocciolato su carta assorbente per almeno 5-10 minuti. La differenza tra il peso iniziale e quello finale vi rivelerà esattamente quanto liquido stavate pagando come se fosse formaggio.
Test indipendenti hanno dimostrato che la differenza tra peso netto e peso sgocciolato in alcune confezioni può arrivare fino a 25-35 grammi su una confezione da 250 grammi. Questo test è particolarmente utile per confrontare diversi marchi e identificare quelli che offrono il miglior rapporto effettivo tra prezzo e quantità di prodotto.
L’impatto economico nascosto
Una famiglia media italiana consuma circa 7-10 confezioni di mozzarella al mese. Se ogni confezione contiene il 25% di liquido invece di formaggio, significa pagare l’equivalente di circa 2 confezioni all’anno solo per il liquido di conservazione.
Considerando un prezzo medio di 3 euro a confezione, il sovrapprezzo annuo stimato può variare tra 30 e 45 euro per una famiglia di quattro persone. Si tratta di denaro speso per acqua salata invece che per formaggio di qualità, un costo nascosto che pesa sul bilancio familiare senza che molti consumatori ne siano consapevoli.
Strategie di acquisto consapevole
Per ottimizzare i vostri acquisti, privilegiate mozzarelle confezionate in contenitori trasparenti che permettano di valutare visivamente il rapporto tra formaggio e liquido. Le confezioni opache, dove il prodotto non è chiaramente visibile, rendono più difficile questa valutazione preliminare.
Leggete sempre attentamente l’elenco degli ingredienti: un liquido di governo di qualità dovrebbe contenere principalmente acqua, sale e eventualmente siero. La presenza di additivi come correttori di acidità non è direttamente correlata al volume del liquido ma può influire sulla consistenza della mozzarella.
La conoscenza approfondita di queste dinamiche commerciali vi permetterà di fare scelte più informate al supermercato. Potrete valutare meglio il reale rapporto qualità-prezzo dei prodotti, premiando i produttori più trasparenti e onesti verso i consumatori. Una maggiore consapevolezza nell’acquisto non solo vi farà risparmiare denaro, ma contribuirà anche a spingere il mercato verso pratiche commerciali più chiare e rispettose.
Indice dei contenuti
